PIANTE E FUNGHI IN CERCA DELL’ORO

Quando si è alla ricerca di metalli pesanti, le classiche tecniche di prospezione possono essere affiancate da metodiche innovative come la fitoprospezione, una metodologia di esplorazione basata sullo studio di specie vegetali “ indicatrici”. Alcuni organismi biologici, infatti, forniscono informazioni sulle caratteristiche litologiche del sottosuolo, ossia sui minerali che possono essere presenti.

Lo studio delle piante può in particolare essere utilizzato per la ricerca dell’oro. Non è quindi un caso che , in Australia, due ricercatori dell’Università di Adelaide, Nathan Reid e Steven Hill, abbiano sistematicamente analizzato la vegetazione presente attorno a quattro miniere della Provinciaaurea del Tanami: un’area semidesertica occidentale ampia circa 160 mila chilometri quadrati. I due studiosi hanno così scoperto che le caratteristiche chimiche di vegetali come la Triodia pungens o l’Eucalyptus brevifolia sono in grado di suggerire quali sono i primi passi da compiere “per una ricognizione esplorativa” efficace, in quanto queste piante agiscono come veri e propri segnali della presenza del prezioso materiale.

Dall’altra parte del mondo Zdenek Randa, dell’Istituto di fisica nucleare dell’Accademia delle scienze della Repubblica Ceca, ha invece analizzato nel dettaglio le caratteristiche dei funghi che crescono in prossimità del giacimento aurifero di Mokrsko. Assieme ad altri cinque ricercatori ha così scoperto che i funghi del genere Lycoperdon e Agaricus, tra i quali vi è anche il famoso champignon, risultano particolarmente efficienti nell’assumere nel loro organismo molecole d’oro. In realtà, come hanno spiegato sulla rivista “Soil Biology and Biochemistry”, non è ancora ben chiaro il meccanismo attraverso il quale l’oro viene assorbito all’interno delle fibre; tuttavia, è chiaro che il prezioso minerale interferisce col metabolismo di questi funghi con modalità che rendono questi organismi viventi degli indicatori di giacimenti. (an.car.)

Dall’inserto del settimanale Nòva del Sole 24 Ore di giovedì 01/07/2010 pagina 7 scritto da Andrea Carobene